Riposo
Trovo quasi divertente lasciar riposare il corpo facendo lavorare la mente, come se le mie mani fossero legate solamente al cervello, mi lascio dormire mentre la mia mano scrive ciò che la mente senza filtri pensa, la notte aiuta. Il vento. Trovo ispirazione in una leggera brezza estiva, un vento leggero nato dalle ceneri di un temporale. Un telefono squilla. Una voce. Un bacio. Mi fermo.
Fisso le stelle.
Mi sento sempre più un estraneo dentro al mio corpo. Anzi mille estranei. Ognuno con una vita propria, con una propria ragione, una sua religione, sicuro che ciò che segue sia la retta via. A volte si incontrano, si scontrano, uno vince, ma chi perde non è vinto aspetta paziente il proprio turno, quando anche lui sarà Re per un giorno, un'ora, o soltanto un minuto. Il buio della notte rende tutto possibile, è la linea sottile che separa la realtà dal sogno. La notte. Vorrei vivere solo di notte, mangiare al buio per nutrire solo la mia mente. Un sapore agrodolce invade i miei pensieri come se una testa ferma per un tempo infinito si nutra di parole, messe là, senza una ragione apparente, seguendo solo la propria logica, il caos.
Un cane abbaia. Mi distraggo. Rientro.
Faccio in modo che la testa recuperi l'energia giusta per ripartire, penso rosso e vedo blu.
Una volta mi sono chiesto se la passione si intoni con la ragione. Ancora niente.
E' una di quelle domande a cui non darò una risposta, neanche quando sarò certo che ne esista una. Mi faccio cullare dal vento. Riposo.
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