Il giorno dopo
Il giorno dopo penso che sia stato fatto con uno scopo ben preciso: rileggere il giorno prima.
Non per imparare o per giudicare, ma soltanto per ricordare.
La mia mente è un vortice. Un buco nero. Dove per sua natura tutta la materia scompare così come in questa magnifica manifestazione di caos, vengo trascinato dentro e poi ancora e ancora e a mia volta trascino tutto ciò che mi circonda.
Alcuni si perderebbero, si sentirebbero sopraffatti, a me non sembra altro che l'ennesima riprova che la vita sia caos e che per quanto noi ci sforziamo di organizzarla, caos è e caos rimane. Come quel maledetto armadio che non riesco proprio a sistemare, che per quanto ci provi oggi, domani sarà nuovamente disordinato, così la mia mente mi disorienta costringendomi a fermarmi. A riflettere. Rallentandomi. La mia penna è sempre più lenta della mia testa. Per fortuna.
Un uomo annaffia il suo giardino. Un cane abbia. Una macchina. Il vento. Sono tornato.
Mi chiedo se questo entrare ed uscire sia salutare. Fa un po' paura, ma è stimolante.
La mente umana. Il vento. Una rondine in cielo.
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