..questo non è altro che il diario di bordo di un viaggio senza partenza né ritorno, nella notte che è confine tra il mondo surreale della mente, e quello improbabile del reale, dove l'io onnipotente della fantasia e l'io fragile della realtà si sono scontrati in una battaglia titanica, le paure dell'uno, la forza dell'altro e alla fine, un unico vincitore, chi ricorda e sarà ricordato! Il più folle.

4°giorno

Malinconia

Sto ancora cercando di capire cosa porta un persona come me a scrivere. Non lo so.

Certo è che la malinconia è la miglior amica dell'arte. Se Van Gogh non fosse stato abbastanza triste e malinconico avrebbe dipinto certi capolavori? Sì, probabilmente lo avrebbe fatto. Sto soltanto cercando una nesso tra i miei improvvisi cambi di umore e le partenze dei miei treni. E mi prendo sul serio.

Cerco ispirazione. Fisso le stelle.

Credo che le persone che si trascinano dietro qualche propria mancanza finiscano per perdersi. Che non sappiamo dove stiamo andando è un luogo comune ma io mi chiedo... “Sappiamo da dove siamo partiti?” Mi allontano.

Certe persone assomigliano alle stazioni..molti treni li attraversano, tanti si fermano e troppi ripartono..io sono una di loro..più precisamente Santa Maria Novella a Firenze che per la sua conformazione non prevede treni che la attraversino e così anche i miei treni arrivano..si fermano..alcuni per pochi attimi e poi ripartono..Fisso le stelle e ritorno alle origini..magari mi aiuterà a capire chi sono..

La notte d'estate.

Come se il caldo del giorno portasse il mio cervello all'ebollizione, atrofizzando i pensieri, cerco refrigerio nella notte..faccio lavorare la mia mente, non pretendo di controllarla, voglio solo che produca, per troppo tempo è stata frenata.

Ascolto il silenzio della notte che silenzio non è, ma è più verosimile a quello che per me ne è l'idea. Il fruscio delle frasche. Il canto delle cicale. Il respiro affannoso di qualche vicino. Delle auto in lontananza. Il vento. Libertà.


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